COME SI UTILIZZA IL TARTUFO
Il tartufo è il diamante della cucina
Tutte le tipologie di tartufi hanno un utilizzo legato fortemente alle tradizioni del territorio. Gli abbinamenti con le pietanze, i condimenti e i vini, dipendono esclusivamente dalle abitudini culinarie locali. L’elemento comune che si ripropone in ognuna è la semplicità. Quasi sempre si preferisce assaporarlo crudo, specialmente se si tratta del tartufo bianco e del nero pregiato: meglio se tagliato a scaglie, grazie all’apposito affetta tartufi, ma anche sminuzzati con un coltello o sbriciolati, comunque sempre su piatti poco elaborati e che non coprano l’aroma e il sapore del tartufo stesso.
Alcuni suggerimenti di utilizzo del tartufo
Il tartufo, come tutti i funghi, ha una struttura spugnosa che assorbe facilmente acqua e “un’antipatica” propensione a marcire. La cottura lo distruggerebbe, risultando troppo aggressiva per le sostanze volatili che gli regalano l’inconfondibile profumo e il lieve sentore di nocciola. Però, il calore non eccessivo aiuta a sprigionare tutto il suo aroma. Ecco perché la cosa migliore è affettarlo a scaglie sottilissime con l’apposito affetta tartufo a lama regolabile, direttamente su un piatto fumante. Il tartufo nobilita qualsiasi pietanza: il più semplice dei risotti, le modestissime uova al tegamino, una normale bistecca o scaloppina, una comune pasta al burro, un crostino o una tartina, diventano piatti da re se cosparsi di tartufo grattugiato o a scaglie sottilissime.